Paolo Ferraris racconta la storia di Geoclima

Di Carlo Tomaso Parmegiani, in Corriere Imprese Nordest, 11 gennaio 2016

Il lungo rapporto con gli arabi di Zamil, l’export al 100%, la tecnologia refrigerante innovativa (e pluripremiata): l’azienda goriziana è all’avanguardia nel mercato europeo.

Ci sono aziende che dimostrano come si possa continuare a crescere e affermarsi anche in comparti in forte sofferenza. Dietro queste aziende c’è spesso la passione, la capacità innovativa e la volontà di non rassegnarsi di persone che incarnano profondamente lo spirito imprenditoriale.

È il caso della Geoclima di Ronchi dei Legionari (Go), azienda del settore del condizionamento d’aria nata nel 1994 su iniziativa di Paolo Ferraris che, anno dopo anno, ha registrato una crescita continua e che oggi, con un export al 100%, ha 75 dipendenti con 23 milioni di fatturato e controlla la Crom, sempre di Ronchi, che produce scambiatori di calore, l’austriaca Clima Tech che da 40 anni produce centrali di trattamento aria, uno stabilimento produttivo in Russia e uno in Tailandia che complessivamente realizzano altri 15 milioni di fatturato e impiegano ulteriori 35 dipendenti.

ferraris“Ero responsabile tecnico e di produzione di un’azienda del settore – racconta Ferraris – che vendeva principalmente sul mercato tedesco con ottimi risultati. A causa di un disastroso cambio manageriale, nel ’92 l’azienda entrò in crisi fino a finire in affitto a un altro imprenditore. Io, che per anni avevo dato tutto me stesso, lavorando più di 14 ore al giorno, non condividevo più la strada intrapresa e, forte delle conoscenze acquisite, proposi ad alcuni imprenditori di costituire una nuova azienda nel settore del condizionamento. Quegli imprenditori mi diedero fiducia e divennero soci finanziatori di Geoclima”.

Ferraris era alle prime armi come imprenditore, ma la partenza fu subito positiva perché una parte dei vecchi clienti dell’impresa in cui lavorava prima decisero di seguirlo, garantendo a Geoclima fatturati interessanti fin dall’esordio. L’idea vincente fu di puntare tutto sulla nicchia costituita dalla produzione di condizionatori su progetti singoli per il condizionamento di uffici, aziende, alberghi, centri commerciali, data center, evitando di andare a scontrarsi con le multinazionali attive sul mercato del condizionamento standardizzato.

“Nel 2005, quando per tutto il settore in Italia iniziava la crisi a causa della perdita di competitività, noi – continua il fondatore di Geoclima – soffrivamo, invece, di problemi di crescita: volevo espandermi, ma mi servivano maggiori competenze commerciali. Ci fu allora un avvicinamento con la Zamil, una società araba attiva in 25 settori diversi con 12mila dipendenti e 1,5 miliardi di dollari di fatturato, che cercava una società europea medio piccola che potesse diventare il loro “polo tecnologico”. In pratica noi avremmo dovuto sviluppare alcuni prodotti innovativi che Zamil avrebbe poi prodotto e venduto sul mercato arabo, in cambio loro avrebbero aperto ai nostri prodotti la loro rete commerciale al di fuori della penisola arabica, consentendoci di trovare clienti in Nord Africa, America, India, Bangladesh e Australia”.

Firmato l’accordo commerciale, gli arabi rilevarono anche le quote dei primi soci finanziatori di Ferraris, acquisendo la maggioranza di Geoclima. Dopo anni di forte collaborazione le sinergie fra le due aziende sono via via diminuite e nel 2010 Ferraris ha riacquistato la maggioranza di Geoclima dai soci arabi.

Oltre all’incontro con Zamil, un altro grande stimolo al successo di Geoclima è giunto dalla scelta di Ferraris di lanciarsi, fin dal 2005, nella produzione di sistemi di condizionamento a forte risparmio energetico. “Si è trattato – chiarisce – di sposare nuove tecnologie che garantiscono un risparmio intorno al 20-25% rispetto ai sistemi tradizionali. Ovviamente, ciò fa salire i nostri prezzi, ma i clienti hanno capito che in un paio d’anni riescono ad ammortizzare il delta di prezzo e per tutto il resto del ciclo di vita della macchina (dai 10 ai 15 anni) ottengono forti risparmi sui consumi”.

Oggi Geoclima per i suoi prodotti innovativi, che sono stati i primi al mondo a utilizzare un particolare refrigerante ecologico, ha vinto anche alcuni premi internazionali, è uno dei soli tre o quattro produttori europei che padroneggiano la nuova tecnologia (che al momento rappresenta tra l’80 e il 90% della produzione aziendale) e si è aperta prepotentemente il mercato dei Paesi, europei e non, più attenti alle tematiche del risparmio energetico. “Purtroppo – chiosa Ferraris – questi prodotti non hanno ancora mercato in Italia, sia perché non c’è la necessaria sensibilità, sia perché la legislazione non stimola adeguatamente l’introduzione di macchinari industriali a basso consumo energetico”.

 

I NUMERI

110 – i dipendenti
Geoclima ha 75 dipendenti diretti nello stabilimento principale di Ronchi dei Legionari (Gorizia), aperto 22 anni fa da Paolo Ferraris. Altri 35 dipendenti sono operativi negli stabilimenti esteri in Tailandia e in Russia.

23 – il fatturato
Il giro di affari di Geoclima è attestato sui 23 milioni di euro all’anno, cui si aggiungono altri 15 milioni generati dalle attività direttamente gestite all’estero.

2 – le controllate
Geoclima controlla la Crom, sempre di Ronchi dei Legionari, che produce scambiatori di calore, e l’austriaca Clima Tech, specializzata da 40 anni nelle centrali per il trattamento aria.

2005 – l’anno della svolta
Risale al 2005 la decisione strategica di concentrare la produzione sui sistemi di condizionamento e refrigerazione a forte risparmio energetico e sull’utilizzo di prodotti refrigeranti ecologici.

Importanti eventi in programma nel 2016!

Il 2016 è appena iniziato e Geoclima è già in fermento per gli importanti eventi internazionali in programma nei prossimi mesi.

Dal 15 al 18 marzo saremo presenti a Milano per la 40° Mostra Convegno Expocomfort, la più importante manifestazione europea per il settore HVAC.

Ma non è tutto! Dopo aver avviato l’attività di Geoclima Australasia è arrivato il momento di farci conoscere al grande mercato australiano dell’HVAC: per questo saremo presenti come espositori alla fiera ARBS 2016, che si terrà a Melbourne dal 17 al 19 maggio.

Ti aspettiamo a Milano o a Melbourne per presentarti interessanti novità e per coinvolgerti in un’esperienza unica!

A presto per nuovi aggiornamenti!

Nuovo look e nuovo sito per Clima Tech

Dopo essere entrata a far parte del gruppo Geoclima, Clima Tech GmbH è pronta a consolidare la propria presenza sul mercato dell’HVAC e a potenziare la propria offerta di unità trattamento aria e di soluzioni per la ventilazione per applicazioni industriali, residenziali e ospedaliere.

Clima Tech si vuole ri-proporre all’industria del condizionamento con una veste tutta nuova, che coinvolge sia il logo che il sito web.

Clima Tech può contare su un’esperienza pluriennale nella progettazione e produzione di unità per la ventilazione e per il trattamento aria sia in versioni standard che personalizzate, per ospedali e sale operatorie, così come per installazioni di tipo industriale o residenziale.

Con il centro produttivo in Italia, presso la sede Geoclima, Clima Tech è in grado di assicurare gli stessi elevati standard qualitativi e offre prodotti di massima qualità.

Vieni a scoprire il nuovo sito Clima Tech: www.climatech.at

In attesa del COP21 e di un’ambiziosa azione per il clima

Lunedì 30 novembre 2015 i leader mondiali si riuniranno a Parigi per la 21° Conferenza delle Parti. L’obiettivo della COP21 è quello di raggiungere un accordo universale sul clima, che miri a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C.

Mark Kenber, CEO di “The Climate Group”, a proposito dell’imminente evento mostra segni di ottimismo, sottolineando come ci troviamo in una posizione decisamente migliore rispetto a quella in cui eravamo alla vigilia del COP15 nel 2009 a Copenhagen, in cui si è cercato di raggiungere un accordo che potesse succedere al Protocollo di Kyoto.

E sembra che Kenber abbia ragione visto che ad oggi già 158 stati, rappresentanti l’88% della popolazione mondiale e quasi il 90% delle emissioni di gas serra, hanno sottoscritto i loro INDC. Gli “Intended Nationally Determined Contributions” sono gli impegni volontari, non vincolati al risultato del COP21, che i singoli Paesi assumono per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Lo scorso settembre, in occasione dell’ultimo Consiglio Ambiente, l’Unione Europea ha ribadito la necessità che l’accordo di Parigi sia ambizioso e vincolante. All’Europa fa eco la Cina, attraverso il proprio capo negoziatore per il clima, Xie Zhenhua, che spinge per un accordo forte, ambizioso e vincolante. Non solo. Zhenhua sottolinea inoltre la necessità che i Paesi più ricchi facciano la loro parte nel piano da 100 miliardi USD per sostenere i Paesi in via di sviluppo nel loro processo di riduzione delle emissioni.

L’UNFCCC ha recentemente pubblicato un nuovo report dal titolo Climate Action Now. Summary for Policymakers 2015, nel quale viene evidenziata la priorità di sviluppare un’economia a bassa emissione di anidride carbonica al fine di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C. Secondo l’UNFCCC è fondamentale che vi sia un’azione combinata tra i Governi e gli altri attori coinvolti (investitori, aziende, ONG) per sviluppare tecnologie e politiche atte a favorire la riduzione delle emissioni.

Molte importanti iniziative sono state avviate fino ad oggi nel mondo, ma molto altro rimane ancora da fare.

L’UNFCCC chiede ad esempio un aumento degli investimenti “low carbon”, evidenziando i benefici aggiuntivi che ne deriverebbero, quali una maggior sicurezza energetica, un maggior accesso all’energia (va infatti ricordato che oggi nel mondo circa 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità) e un generale miglioramento della salute delle persone.

Tra le principali soluzioni per raggiungere un’economia a basse emissioni vi sono sicuramente le energie rinnovabili, un settore che, non considerando l’energia idroelettrica, ha prodotto nel 2014 il 9% dell’elettricità totale, con un aumento degli investimenti del 500% rispetto al 2004. Questa richiesta di potenziamento delle energie rinnovabili viene anche dal WBCSD (World Business Council for Sustainable Development), attraverso un report in cui sedici importanti aziende auspicano un raddoppiamento dell’impiego di energie rinnovabili entro il 2025. Il report sottolinea come un maggior impiego delle rinnovabili favorirebbe il raggiungimento del traguardo “due gradi” e, inoltre, mira a dimostrare che le energie rinnovabili sono una soluzione fattibile, competitiva ed economicamente percorribile.

Per conoscere gli sviluppi circa decabornizzazione e azione per il clima non resta quindi che attendere la 21° Conferenza delle Parti.

Per saperne di più:

http://www.theclimategroup.org/what-we-do/news-and-blogs/paris-is-just-the-beginning-mark-kenber/

http://www.theclimategroup.org/what-we-do/news-and-blogs/china-wants-a-powerful-ambitious-and-legally-binding-deal-in-paris/

http://www.theclimategroup.org/what-we-do/news-and-blogs/unfccc-calls-for-climate-action-now-new-report/

http://www.theclimategroup.org/what-we-do/news-and-blogs/leading-companies-call-to-double-renewable-energy-in-10-years-wbcsd-report/

Due Turbomiser con recupero di calore a Hong Kong

La tecnologia Turbomiser è stata scelta dal “Disciplined Services Sports and Recreation Club”, centro sportivo e ricreativo di Hong Kong con una superficie complessiva di oltre 17000 m2.

Il progetto ha riguardato la sostituzione delle unità esistenti con due nuovi chiller con sistema di recupero di calore. I chiller dovevano essere installati sul tetto, vicino ai campi da tennis esterni del centro sportivo, e dovevano dunque prevedere una soluzione per la riduzione del rumore. Inoltre, le nuove unità dovevano essere collocate al posto delle precedenti: è stato quindi necessario tener conto dell’innovativo sistema di tubazioni già esistente, oltre che del basamento su cui far poggiare i chiller.

Quale soluzione ha soddisfatto queste esigenze e ha garantito inoltre una notevole riduzione del consumo energetico dell’edificio? Leggi qui: https://www.geoclima.com/it/portfolio-item/hong-kong-centro-sportivo-e-ricreativo/